Biopetrol
lunedì 10 giugno 2019
giovedì 8 novembre 2018
BIOPETROL a ECOMONDO
ECOMONDO è la fiera
leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea; un
evento internazionale con un format innovativo che unisce in
un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal
recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. Nel settore
della green e circular economy l’Italia è ai primi posti in Europa, in
particolare nell’efficienza energetica, nel riciclo dei rifiuti e nella
produttività delle risorse.
Per questo motivo, Ecomondo si posiziona nel panorama internazionale come appuntamento di riferimento per
incontrare tutte le aziende leader di mercato, conoscere i trend, le
innovazioni e le nuove tecnologie, confrontarsi con i professionisti del
settore.
lunedì 10 settembre 2018
martedì 28 agosto 2018
Biopetrol a FARETE 2018
FARETE è la grande vetrina delle produzioni, delle lavorazioni e dei servizi promossa e organizzata da Confindustria Emilia Area Centro. Un luogo dove le imprese si incontrano e sviluppano relazioni e opportunità di business. Le aziende che si iscrivono hanno a disposizione un proprio spazio espositivo ed un'agenda elettronica per fissare appuntamenti con gli altri espositori. Per le imprese manifatturiere che espongono a Farete c'è inoltre la possibilità di incontrare buyers internazionali grazie alle attività dell'INTERNATIONAL CLUB ...
Il 5 e 6 vi aspettiamo al Pad 15 - stand Q36 ...
giovedì 28 giugno 2018
BIOPETROL protagonista di un Progetto ERASMUS+
Oggi Umbria Risorse (HUB) ha accolto in visita un gruppo di professori spagnoli nell'ambito di un progetto Erasmus+ finanziato dalla Commissione Europea. La visita, organizzata dallo sportello APRE Umbria, aveva come scopo quello di conoscere progetti innovativi nel campo della Green Economy. Marcello Bigerna (Ceo di Umbria Risorse spa) ha illustrato BIOPETROL scelto da Apre Umbria come eccellenza nel settore.
venerdì 9 marzo 2018
Biopetrol all'Emilia 4.0 1st WAWE TOUR di Confindustria Emilia
Marcello Bigerna (CEO di Umbria Risorse spa) ha partecipato Emilia 4.0 1st WAWE TOUR di Confindustria Emilia e illustrato il progetto BIOPETROL ...
giovedì 4 gennaio 2018
In Italia Efficienza Energetica + Rinnovabili possono ridurre le emissioni CO2 del 35-40% entro 2030
Uno studio di McKinsey sostiene che "la rivoluzione tecnologica" stia portando al più gigantesco risparmio di risorse e di taglio di costi a favore delle imprese nel mondo, con una stima che va dai 900 ai 1.600 miliardi nei prossimi 20 anni ...
mercoledì 20 dicembre 2017
Meeting di progetto
Presso la sede della capofila Green Energy si è svolto il Meeting di progetto tra i Partner del progetto Biopetrol finanziato dalla Regione Lombardia a valere su fondi FESR. Il meeting oltre a fare il punto dello stato di fatto del progetto è anche stato un momento di confronto fra i componenti dello staff tecnico/scientifico su alcuni aspetti dello stato di avanzamento delle attività di ricerca e sviluppo.
giovedì 9 novembre 2017
Fondi FESR 2014 - 2020 Regione Lombardia
Biopetrol è un progetto cofinanziato dal programma operativo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014 - 2020 della Regione Lombardia. Clicca QUI per conoscere cosa è e cosa finanzia il FESR.
giovedì 12 ottobre 2017
La Pirolisi non è un inceneritore, non inquina, esclude la formazione di diossine e i materiali vengono recuperati come materie prime seconde
Da un punto di vista tecnico - scientifico la Pirolisi è un processo termochimico che, condotto a temperatura controllata e in assenza di ossigeno determina la scissione dei legami chimici di un materiale organico complesso (ad es. un polimero) in idrocarburi più semplici. Contrariamente all'incenerimento dunque, la pirolisi, non prevede la distruzione per combustione del materiale di partenza bensì la sua trasformazione in prodotti che a loro volta possono essere recuperati come materia prima seconda (riciclo) o utilizzati come combustibile per la produzione di energia (recupero energetico).
lunedì 11 settembre 2017
venerdì 28 luglio 2017
I biocarburanti
I biocarburanti sono carburanti organici in
grado di sostituire la benzina e il diesel. Sono carburanti estratti dalle
agroenergie. Possono essere prodotti dalle sostanze organiche come le materie
prime agricole, le biomasse, il legno o le alghe. I biocarburanti sono considerati una risorsa
rinnovabile, in quando la loro produzione si basa essenzialmente su fattori e
materie prime in grado di rigenerarsi e riprodursi in breve tempo.
Esistono principalmente le seguenti tipologie di biocarburanti: Biodiesel: è il biofuel alternativo al gasolio/diesel. È un biocombustibile liquido e trasparente, di colore ambra. Si ottiene dalla lavorazione dell'olio vegetale (colza, girasole o altri). Ha una viscosità molto simile a quella del gasolio per autotrazione prodotto dalla distillazione frazionata del petrolio grezzo. Bioetanolo: quest'ultimo è il sostituto vegetale della benzina. L'etanolo viene prodotto tramite il processo di fermentazione dei prodotti agricoli molto ricchi di zuccheri (glucidi ) come i cereali, le vinacce, le colture zuccherine, gli amidacei. Il bioetanolo è impiegato come additivo delle benzine oppure per la preparazione dell'ETBE (etere etilbutilico ), un derivato alto ottanico. In alcuni paesi è utilizzato anche miscelato con le benzine fino al 20% nelle automobili predisposte con motore Flex. È molto diffuso in Brasile dove viene venduto alla pompa di benzina come alternativa alla benzina e ai derivati del petrolio. Biogas: è un gas ottenuto dalla fermentazione anaerobica degli scarti organici di origine animale o vegetale. E' anche detto biometano perché è composto in prevalenza è metano. E' una fonte di energia rinnovabile perché l'anidride carbonica rilasciata dalla combustione del biogas è la stessa quantità assorbita dall'atmosfera dagli organismi viventi durante la loro vita.
Esistono principalmente le seguenti tipologie di biocarburanti: Biodiesel: è il biofuel alternativo al gasolio/diesel. È un biocombustibile liquido e trasparente, di colore ambra. Si ottiene dalla lavorazione dell'olio vegetale (colza, girasole o altri). Ha una viscosità molto simile a quella del gasolio per autotrazione prodotto dalla distillazione frazionata del petrolio grezzo. Bioetanolo: quest'ultimo è il sostituto vegetale della benzina. L'etanolo viene prodotto tramite il processo di fermentazione dei prodotti agricoli molto ricchi di zuccheri (glucidi ) come i cereali, le vinacce, le colture zuccherine, gli amidacei. Il bioetanolo è impiegato come additivo delle benzine oppure per la preparazione dell'ETBE (etere etilbutilico ), un derivato alto ottanico. In alcuni paesi è utilizzato anche miscelato con le benzine fino al 20% nelle automobili predisposte con motore Flex. È molto diffuso in Brasile dove viene venduto alla pompa di benzina come alternativa alla benzina e ai derivati del petrolio. Biogas: è un gas ottenuto dalla fermentazione anaerobica degli scarti organici di origine animale o vegetale. E' anche detto biometano perché è composto in prevalenza è metano. E' una fonte di energia rinnovabile perché l'anidride carbonica rilasciata dalla combustione del biogas è la stessa quantità assorbita dall'atmosfera dagli organismi viventi durante la loro vita.
La storia del biofuel: il biofuel fu il primo carburante dei motori
diesel. Nel 1893 Rudolf Diesel inventò il primo motore alimentato a gasolio
che, in suo onore prendono il suo nome. L'inventore utilizzò l'olio di arachidi
come carburante. Nel '900 i biocarburanti caddero in oblio
poiché i carburanti di origine fossili erano prodotti in maggiore quantità ed
erano più economici, meno costosi. Probabilmente fu anche una scelta sostenuta
dall'industria petrolifera negli Stati Uniti d'America, dove si sviluppò il
primo mercato automobilistico su vasta scala della storia. Negli anni '70 il carburante organico è
tornato in auge come possibile soluzione alla scarsità del petrolio e al
rincaro dei prezzi del greggio. Più di recente il biofuel è apprezzato anche
per il minore impatto ambientale, in quanto produce una minore quantità di gas
serra rispetto ai carburanti tradizionali, e contribuisce meno al problema del
surriscaldamento climatico.
I vantaggi dei biocarburanti: l'uso dei carburanti di origine organica, vegetale o animale, apporta diversi vantaggi alla società umana. I principali sono i seguenti:
I vantaggi dei biocarburanti: l'uso dei carburanti di origine organica, vegetale o animale, apporta diversi vantaggi alla società umana. I principali sono i seguenti:
Occupazione e produzione agricola. Il
carburante biologico crea una spinta produttiva e occupazionale nel settore
agricolo nazionale, poiché aggiunge una domanda per fini "energetici"
dei prodotti agricoli alla tradizionale domanda agroalimentare.
Minore impatto ambientale. La loro origine
naturale è più facilmente riassorbibile dalla natura e consente di ridurre del
70% le emissioni di gas serra dal trasporto privato e diminuire l'importazione
di petrolio dall'estero. Inoltre, la quantità di carbonio nelle piante è già
presente in atmosfera e si trova in quantità nettamente inferiore rispetto a quello
contenuto nelle risorse di origine fossile.
Fonte di energia rinnovabile. I biocarburanti
sono producibili all'infinito, non hanno vincoli di stock, e il flusso di
biocarburanti è sostenibile nel tempo. Si distinguono dai carburanti di origine
fossile, come le benzine, il gasolio o il cherosene, poiché queste ultime sono
vincolate all'esaurimento delle riserve di petrolio e sono destinate a
scomparire nel tempo.
Le applicazioni di biocarburanti sono simili a
quelle dei carburanti tradizionali. Possono essere utilizzati per alimentare i
motori delle veicoli ( automobili, aerei, navi ) nel settore dei trasporti,
oppure mezzi di lavoro e macchinari industriali.I centri di ricerca e sviluppo stanno
sviluppando dei biocarburanti di seconda generazione per ridurre ulteriormente
l'impatto sull'ambiente e sui prezzi del mercato agroalimentare. In futuro i biofuel avranno un'importanza
crescente poiché contribuiranno alla diversificazione del mix energetico.
martedì 11 luglio 2017
Team manageriale
Il team manageriale di progetto è composto da manager di lunga esperienza nella gestione aziendale,
nella gestione dei progetti di ricerca e di new business model, nello sviluppo di attività industriali e nella gestione di commesse per la realizzazione degli impianti. Il team manageriale di progetto sarà composto da un consulente esterno Andrea Golinelli e 5 figure in rappresentanza dei partner privati e precisamente Diego Cattaneo (in rappresentanza di Green Energy e di Ferro Lamiere Metalli), Marcello Bigerna (in rappresentanza di Umbria Risorse), Simone Arca (in rappresentanza di R&D Power), Antonio Terlizzi (in rappresentanza di Comef) e Alberto Battistelli (in rappresentanza del CNR). All’interno del team manageriale Diego Cattaneo fungerà da coordinatore coordinatore di progetto e da elemento di collegamento con il team scientifico. Il ruolo è stato più volte coperto nelle esperienze precedenti essendo stato di ricerca essendo responsabile del settore energia del CETAMB (Centro per le tecnologie appropriate per la gestione dell’ambiente nei Paesi in Via di Sviluppo) dell’Università degli Studi di Brescia, coordinatore di progetti finanziati da Regione Lombardia quali progetto autonomo con accumulo in idrogeno) e il Progetto REPE (Recupero della Pollina a scopo energetico). Attualmente è responsabile e coordinatore del gruppo Green Energy e direttore tecnico della Enrevo Pyro Europe Srl società specializzata nella fornitura chiavi in mano di gassificatori di biomassa. Andrea Golinelli è una figura finanziaria con esperienza manageriale e nella gestione aziendale. Ha operato in qualità di Manager in Ernst&Young, è stato CEO del gruppo Saeco e attualmente svolge l’attività di consulente per vari gruppi industriali nel settore Moda, Alimentare ed Energia occupandosi di Finanza e Controllo, Gestione aziendale e strategia di Marketing. All’interno del team manageriale avrà il compito di dettare le linee di sviluppo in base alle richieste del mercato e di occuparsi dei contratti verso i fornitori. Marcello Bigerna, coordinatore dell’Hub Idea & Project, ha ricoperto diversi ruoli istituzionali quali direttore della Casartigiani di Terni, Assessore Provinciale della Provincia di Terni e collaboratore del Parlamento Europeo. All’interno del team manageriale avrà il ruolo di coordinatore della diffusione dei risultati e di coordinatore dei professionisti coinvolti anche a titolo consulenziale. Simone Arca è una figura scientifica ma con vocazione imprenditoriale. All’interno del team manageriale aiuterà a indirizzare le linee guida di lavoro soprattutto nella fase di impostazione della ricerca. Antonio Terlizzi riveste attualmente il ruolo di direttore del reparto tecnico di Comef Srl. All’interno del management di lavoro si occuperà del procurement dei materiali e dei componenti da acquisire per la realizzazione dell’impianto prototipale a scala reale.
nella gestione dei progetti di ricerca e di new business model, nello sviluppo di attività industriali e nella gestione di commesse per la realizzazione degli impianti. Il team manageriale di progetto sarà composto da un consulente esterno Andrea Golinelli e 5 figure in rappresentanza dei partner privati e precisamente Diego Cattaneo (in rappresentanza di Green Energy e di Ferro Lamiere Metalli), Marcello Bigerna (in rappresentanza di Umbria Risorse), Simone Arca (in rappresentanza di R&D Power), Antonio Terlizzi (in rappresentanza di Comef) e Alberto Battistelli (in rappresentanza del CNR). All’interno del team manageriale Diego Cattaneo fungerà da coordinatore coordinatore di progetto e da elemento di collegamento con il team scientifico. Il ruolo è stato più volte coperto nelle esperienze precedenti essendo stato di ricerca essendo responsabile del settore energia del CETAMB (Centro per le tecnologie appropriate per la gestione dell’ambiente nei Paesi in Via di Sviluppo) dell’Università degli Studi di Brescia, coordinatore di progetti finanziati da Regione Lombardia quali progetto autonomo con accumulo in idrogeno) e il Progetto REPE (Recupero della Pollina a scopo energetico). Attualmente è responsabile e coordinatore del gruppo Green Energy e direttore tecnico della Enrevo Pyro Europe Srl società specializzata nella fornitura chiavi in mano di gassificatori di biomassa. Andrea Golinelli è una figura finanziaria con esperienza manageriale e nella gestione aziendale. Ha operato in qualità di Manager in Ernst&Young, è stato CEO del gruppo Saeco e attualmente svolge l’attività di consulente per vari gruppi industriali nel settore Moda, Alimentare ed Energia occupandosi di Finanza e Controllo, Gestione aziendale e strategia di Marketing. All’interno del team manageriale avrà il compito di dettare le linee di sviluppo in base alle richieste del mercato e di occuparsi dei contratti verso i fornitori. Marcello Bigerna, coordinatore dell’Hub Idea & Project, ha ricoperto diversi ruoli istituzionali quali direttore della Casartigiani di Terni, Assessore Provinciale della Provincia di Terni e collaboratore del Parlamento Europeo. All’interno del team manageriale avrà il ruolo di coordinatore della diffusione dei risultati e di coordinatore dei professionisti coinvolti anche a titolo consulenziale. Simone Arca è una figura scientifica ma con vocazione imprenditoriale. All’interno del team manageriale aiuterà a indirizzare le linee guida di lavoro soprattutto nella fase di impostazione della ricerca. Antonio Terlizzi riveste attualmente il ruolo di direttore del reparto tecnico di Comef Srl. All’interno del management di lavoro si occuperà del procurement dei materiali e dei componenti da acquisire per la realizzazione dell’impianto prototipale a scala reale.
lunedì 26 giugno 2017
Team tecnico - scientifico
Il team tecnico scientifico è composto da ricercatori, tecnologi ed ingegneri con ampia esperienza nel settore energia e nella realizzazione di impianti. Il team, per lo più, sarà costituito dai tecnici che hanno e stanno collaborando allo sviluppo e alla realizzazione del progetto di pirolisi catalitica da materie plastiche di cui GE e FLM sono partner. Il coordinamento scientifico sarà affidato all’Ing. Cucchi socio di Green Energy e già direttore tecnico del progetto per la pirolisi catalitica da materie plastiche. Grazie alla visione progettuale ingegneristica e all’esperienza nella gestione dei progetti sia in fase industriale che di realizzazione l’Ing. Cucchi è in grado di interfacciarsi sia con figure altamente scientifiche e specializzate dedicate alla ricerca che con figure più tecnologiche tipicamente attive nella progettazione. Affiancato all’Ing. Cucchi sarà il tecnologo Gianpiero Agnoletto da diversi anni impegnato come consulente nel settore della pirolisi delle biomasse per la generazione di gas ed energia. La fase di caratterizzazione iniziale della biomassa sarà affidata al CNR IBAF nella figura della Dott.ssa Francocci. Che sta svolgendo un lungo lavoro (oggetto anche attualmente di pubblicazioni scientifiche) relativamente alla caratterizzazione delle biomasse in ingresso. A questa attività collaborerà anche l’Ing. Diego Cattaneo (coordinatore del progetto) che da sempre si occupa della creazione e gestione delle filiere legno energia e dei processi termochimici di trasformazione. La ricerca di base sulle reazioni sarà condotta, unitamente all’Ing. Agnoletto e all’Ing. Cucchi, e coordinata dai chimici della R&D power Dott. Simone Arca e Dott. Emili D’Alessandro. Grazie all’esperienza nel waste management e Oil&Gas il Dott. Arca e il Dott’ D’Alessandro sono abili sviluppatori di processi chimici che ben si adattano ad un impianto tecnologico e selezionare i catalizzatori più idonei per favorire il processo della pirolisi. Al termine del processo il Dott. Arca si occuperà della caratterizzazione dell’olio mentre il Dott. D’Alessandro sarà maggiormente concentrato, viste le pregresse esperienze, sul trattamento del gas. La fase progettuale esecutiva e di realizzazione dell’impianto sarà affidata ad un team coordinato dall’Ing. Terlizzi composto dai progettisti di Comef Ing. Cinzia Patacchini, P.I. Giordano Rigola e coinvolgerà l’Ing. Cucchi, l’ing. Agnoletto e l’Ing. Cattaneo. L’Ing. Terlizzi ha già avuto esperienza nella progettazione di sistemi di pirolisi di grande scala che hanno portato la Comef alla produzione di un
impianto della potenza di 5 MWe installato a Terni. L’Ing. Cattaneo è attualmente direttore tecnico della Enrevo Pyro Europe Srl che si occupa di progettazione di sistemi per la gassificazione e pirolisi della biomassa e, in passato, è stato responsabile scienfico del progetto REPE per il recupero della pollina a scopo energetico all’interno del quale è stato sviluppato un processo di gassificazione della pollina. La fase di test sarà condotta dall’Ing. Cucchi con il supporto necessario da parte dell’Ing. Agnoletto per la gestione della tecnologia, del Dott. Arca e del Dott. D’Alessandro per la gestione dei catalizzatori e dell’Ing. Terlizzi come coordinatore della fase progettuale. Durante questa fase saranno coinvolti anche i tecnici del CNR al fine di relazionare le quali quantità di biomassa con i prodotti in uscita.
impianto della potenza di 5 MWe installato a Terni. L’Ing. Cattaneo è attualmente direttore tecnico della Enrevo Pyro Europe Srl che si occupa di progettazione di sistemi per la gassificazione e pirolisi della biomassa e, in passato, è stato responsabile scienfico del progetto REPE per il recupero della pollina a scopo energetico all’interno del quale è stato sviluppato un processo di gassificazione della pollina. La fase di test sarà condotta dall’Ing. Cucchi con il supporto necessario da parte dell’Ing. Agnoletto per la gestione della tecnologia, del Dott. Arca e del Dott. D’Alessandro per la gestione dei catalizzatori e dell’Ing. Terlizzi come coordinatore della fase progettuale. Durante questa fase saranno coinvolti anche i tecnici del CNR al fine di relazionare le quali quantità di biomassa con i prodotti in uscita.
giovedì 8 giugno 2017
Il partenariato
FERRO LAMIERE METALLI S.R.L.: Ferro Lamiere Metalli Srl avrà il compito di effettuare l’acquisto dei materiali di base ed effettuare il procurement degli stessi. Avrà il compito di trasferire ai partners di progetto l’esperienza acquisita nella gestione degli acquisti per la realizzazione dell’impianto utilizzato per la pirolisi catalitica da materie plastiche. La società può vantare notevoli esperienze nella lavorazione delle lamiere necessarie per la realizzazione del tamburo di pirolisi avendo già lavarato nella caldaieria speciale. Dal punto di vista degli sviluppi di progetti in partneriato dopo 35 anni di lavoro indipendente la società, grazie al cambio generazionale, sta modificando l’approccio progettuale alle iniziative e ha attivato progetti nel settore del recupero della plastica e nello sviluppo di turbine minieoliche (unitamente a GE), nella realizzazione di aeroveivoli turistici (in collaborazione con COAVIO Srl) e nel piping industriale. Dal punto di vista infrastrutturale la società metterà a disposizione 1500 mq della sede aziendale per le prove tecniche su scala reale e uffici da attrezzare come laboratorio. A disposizione vi è un altro sito industriale a Longhena (BS).
RDPOWER S.R.L.: R&D Power Srl avrà il compito di studiare i protocolli scientifici su cui sviluppare il processo di pirolisi catalitica. La società avrà la gestione del WP3-RICERCA. Avrà il compito di trasferire ai partners di progetto le precedenti esperienze di trattamenti chimici acquisiti nei settori waste management, energia, oil&gas e trattamento dei gas. All’interno del progetto nello specifico effettuerà test inerenti gli elementi di efficienza del processo in termini di bilanci di massa e di energia. In particolare le risposte alla variazione dei diversi parametri di processo come, velocità di carico, tipologia di substrato, tipo e quantità di catalizzatore, temperatura di processo, flussi di fluidi. Inoltre, in funzione degli stessi parametri, eseguirà anche caraterizzazioni di qualità del prodotto ottenuto, in termini di distribuzione della lunghezza delle catene idrocarburiche, densità e viscosità del prodotto, potere calorico, temperatura di autoignizione, presenza di sostanza indesiderate. La società dovrà poi realizzare autonomamente dei simulatori di reazione su scala di laboratorio dove necessari in modo da stabilire i parametri di processo da adottare nei test su scala reale. La società vanta numerose attività di consulenza in processi chimici dai processi ed in particolare sta sviluppando progetti nel settore del recupero di materiali (recupero del polverino da pneumatico per la produzione di bitume e lo sta implementando con il progetto “CRUMB BLASTER”) ,fluidi supercritici (Realizzazione di un pilota da laboratori per l’implementazione del processo di Ossidazione in Acqua Supercritica a Fiamma Idrotermica), nanotecnologie (Sviluppo di processo innovativo per la produzione di Nanomateriali mediante fluidi supercritici), gas Idrati ( Sviluppo di processi basati sulla formazione di Gas Idrati applicati alla separazione e purificazione di miscele gassose. Progettazione e realizzazione di loop che implementi il processo in continuo), biogas e sensoristica (Sviluppo di sensori speciali nonconduttometrici, per determinare la concentrazione in acqua di analiti non ionici. Applicazione particolare alla determinazione della Concentrazione Micellare Critica di tensioattivi non ionici o della Concentazione di Aggregazione Critica di polimeri anfifili non ionici). Dal punto di vista dell’attività nel partneriato la società già opera con buona parte del team tecnico nello sviluppo degli impianti di pirolisi catalitica da materie plastiche. La società fa parte del HUB Idea & Project. La società ha effettuato numerose pubblicazioni scientifico e all’interno della stessa sono presenti numerosi brevetti tra cui: WO2007122647: APPARATUS FOR PREPARING AND STUDYING CLATHRATE HYDRATE, Apparecchiatura in pressione dedicata allo studio dell’effetto di tensioattivi sulla formazione di Gas Idrati. Permette di caratterizzare un tensioattivo in condizioni reali di formazione di Gas Idrati, alte pressioni e basse temperature. EP07010346: METHOD FOR THE PRODUCTION OF BINARY CLATHRATE HYDRATES OF HYDROGEN. Processo che sfrutta le proprietà di Emulsioni W/O e Nanoemulsioni per incrementare la cinetica di formazione di Gas Idrati Binari che necessitano di un Co-Former. Ottimi risultati ottenuti nell’applicazione del processo alla formazione di Gas Idrati di Idrogeno. HYDROGEN PRODUCTION. Processo e impianto per la decontaminazione di reflui inquinati da Ammonio trasformando lo in Idrogeno e relativo recupero energetico.
COMEF S.R.L.: Comef Srl avrà il ruolo di coordinatore della fase di realizzazione del prototipo del WP 4. Partendo dalla fase progettuale a cui parteciperà fornendo consigli costruttivi dell’impianto la società si occuperà delle fasi di Procurement unitamente al capofila e a FLM. Avrà il compito di trasferire ai partners di progetto quanto già testato nella costruzione degli impianti per la generazione di energia e quanto emerso dalle precedenti esperienze di costruzione degli impianti di pirolisi in particolare relativamente alle criticità realizzative rispetto alla garanzia di funzionamento del sistema in continuo. Avrà poi il compito di installare e gestire unitamente al capofila i sistemi innovativi di distillazione dell’olio e di trattamento del gas nonché inserire in progetti di sviluppo commerciale la tecnologia studiata in sostituzione della classica termovalizzazione . La società può vantare notevoli esperienze in progetti di utilizzo di biomasse e rifiuto per la generazione di energia con tutte le tecnologie “tradizionali” (turbine a vapore, cicli combinati, sistemi orc ecc..) e due esperienze nella costruzione di impianti di pirolisi da affiancare a sistemi a vapore. Dal punto di vista della ricerca la società non ha sviluppato particolari progetti ma si è sempre dimostrata interessata all’applicazione delle nuove tecnologie per aumentare i rendimenti di produzione e ridurre gli impatti ambientali. Finanziariamente la società è molto solida ed è in grado di garantire la realizzazione dei progetti e degli impianti che sono realizzati come general contractor. Dal punto di vista infrastrutturale la società metterà a disposizione parte degli stabilimenti di Tradate (VA) dove sarà realizzato il prototipo per i test su scala reale. A livello di risorse umane vanta un team specializzato nella progettazione ingegneristica.
Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR - IBAF: La mission del CNR Ibaf è di svolgere
trasversalmente nelle sue sedi le attività di ricerca fondamentale e applicata sulle seguenti principali tematiche: Interazioni tra le specie vegetali e l’ambiente, effetti degli interventi antropici sugli equilibri ecologici, processi e meccanismi biologici ed evolutivi nei vegetali in relazione all’ambiente, meccanismi ecofisiologici e produttività delle
piante agrarie e forestali. All’interno del cluster di progetto il CNR Ibaf avrà il compito di caratterizzare delle biomasse e delle parti organiche dei rifiuti oltre alle analisi dei residui carboniosi in uscita dall’impianto in modo da definirne il possibile riutilizzo in agricoltura. L’organismo di ricerca vanta notevole esperienza in questo settore come ben visibile dai progetti in corso. Metterà a disposizione i laboratori ed il centro della sede di Porano (TR) per le attività da svolgere.
giovedì 25 maggio 2017
Obiettivi e risultati attesi
Obiettivo finale della ricerca è lo sviluppo del prototipo di un impianto su scala industriale funzionante e collaudato che permetta di produrre olio combustibile, carbone e gas dalle matrici organiche (biomasse) da destinare al mercato dei combustibili a basso impatto ambientale e ai mercati innovativi del settore industriale.
Partendo dalla ricerca di base con la caratterizzazione delle biomasse in ingresso l’iniziativa ha quale obiettivo scientifico l’individuazione della relazione tra le diverse tipologie di biomasse (tipologie di cippato, residui agricoli, matrici di sovvallo degli impianti di compostaggio, diegestato da impianti di biogas) e/o rifiuti in ingresso con i prodotti ottenibili sotto forma di olio (da caratterizzare e allocare nella scala dei combustibili dal bioATZ – prodotto non desiderato e difficilmente utilizzabile- al biodiesiel), di biochar e di gas da pirolisi.
Variabili da studiare ed individuare per ottenere le relazioni prodotto in ingresso prodotto in uscita sono l’impiego dei catalizzatori corretti sia in fase di cracking che in fase di reforming e i parametri di permanenza della biomassa nell’impianto di pirolisi.
Ancora il progetto ha quale ultimo obiettivo, per lo sviluppo dell’impianto alimentato a biomassa, l’applicazione della catalisi ionica e la distillazione molecolare (tecnologie innovative e ancora sperimentali) per la distillazione dell’olio in modo da renderlo idoneo anche ai mercati ad elevato valore aggiunto quali la cosmetica, il bio-wellness ecc..
In ultimo, per motivazioni di tempistica e non di importanza trattandosi dell’unione delle conoscenze già parzialmente note al cluster con la pirolisi catalitica da materie plastiche e quanto sarà appreso con la ricerca interna al progetto, si applicherà il processo ai rifiuti selezionati con l’obiettivo di produrre un bio-petrol con ridotta percentuale di acqua utilizzabile in generatori marini. Obiettivo di questa fase non è la realizzazione di un impianto prototipale collaudato ma porre le basi per un successivo sviluppo della ricerca verificando le possibilità di applicazione dell’ingegneria studiata e realizzata ad un rifiuto disomogeneo.
Il progetto ha un carattere fortemente innovativo in quanto attualmente esistono sul mercato una serie di interventi (per lo più decaduti o fermatisi alla fase puramente sperimentale) di impianti pilota non funzionanti. La realizzazione del sistema con materiali plastici (frutto di oltre 2 anni di lavoro) consente al cluster di avere un background tale per poter trattare industrialmente un prodotto apparentemente omogeneo (biomassa) ma chimicamente disomogeneo (le caratteristiche chimiche delle biomasse nella loro eterogeneità sono assolutamente differenti basti pensare alla composizione della lolla di riso rispetto al legno di faggio).
L’innovatività sta nei 3 punti obiettivi sopradescritti: produzione di un sistema industriale funzionante e non semplicemente di un sistema sperimentale, definizione di una curva di funzionamento che relazioni i materiali dei parametri in ingresso con i prodotti in uscita adattando il sistema a quanto il mercato richiede nella divisione gas, olio, carbone (entro determinati limiti). Indicatori del successo dell’iniziativa scientifica sono la trasformazione delle biomasse idonee in almeno il 50% in bio-olio e l’ottenimento di una curva di funzionamento da applicare al P&ID del sistema che parametri i dati base della composizione della biomassa in ingresso con l’impiego dei catalizzatori ed il mix di prodotti in uscita.
Partendo dalla ricerca di base con la caratterizzazione delle biomasse in ingresso l’iniziativa ha quale obiettivo scientifico l’individuazione della relazione tra le diverse tipologie di biomasse (tipologie di cippato, residui agricoli, matrici di sovvallo degli impianti di compostaggio, diegestato da impianti di biogas) e/o rifiuti in ingresso con i prodotti ottenibili sotto forma di olio (da caratterizzare e allocare nella scala dei combustibili dal bioATZ – prodotto non desiderato e difficilmente utilizzabile- al biodiesiel), di biochar e di gas da pirolisi.
Variabili da studiare ed individuare per ottenere le relazioni prodotto in ingresso prodotto in uscita sono l’impiego dei catalizzatori corretti sia in fase di cracking che in fase di reforming e i parametri di permanenza della biomassa nell’impianto di pirolisi.
Ancora il progetto ha quale ultimo obiettivo, per lo sviluppo dell’impianto alimentato a biomassa, l’applicazione della catalisi ionica e la distillazione molecolare (tecnologie innovative e ancora sperimentali) per la distillazione dell’olio in modo da renderlo idoneo anche ai mercati ad elevato valore aggiunto quali la cosmetica, il bio-wellness ecc..
In ultimo, per motivazioni di tempistica e non di importanza trattandosi dell’unione delle conoscenze già parzialmente note al cluster con la pirolisi catalitica da materie plastiche e quanto sarà appreso con la ricerca interna al progetto, si applicherà il processo ai rifiuti selezionati con l’obiettivo di produrre un bio-petrol con ridotta percentuale di acqua utilizzabile in generatori marini. Obiettivo di questa fase non è la realizzazione di un impianto prototipale collaudato ma porre le basi per un successivo sviluppo della ricerca verificando le possibilità di applicazione dell’ingegneria studiata e realizzata ad un rifiuto disomogeneo.
Il progetto ha un carattere fortemente innovativo in quanto attualmente esistono sul mercato una serie di interventi (per lo più decaduti o fermatisi alla fase puramente sperimentale) di impianti pilota non funzionanti. La realizzazione del sistema con materiali plastici (frutto di oltre 2 anni di lavoro) consente al cluster di avere un background tale per poter trattare industrialmente un prodotto apparentemente omogeneo (biomassa) ma chimicamente disomogeneo (le caratteristiche chimiche delle biomasse nella loro eterogeneità sono assolutamente differenti basti pensare alla composizione della lolla di riso rispetto al legno di faggio).
L’innovatività sta nei 3 punti obiettivi sopradescritti: produzione di un sistema industriale funzionante e non semplicemente di un sistema sperimentale, definizione di una curva di funzionamento che relazioni i materiali dei parametri in ingresso con i prodotti in uscita adattando il sistema a quanto il mercato richiede nella divisione gas, olio, carbone (entro determinati limiti). Indicatori del successo dell’iniziativa scientifica sono la trasformazione delle biomasse idonee in almeno il 50% in bio-olio e l’ottenimento di una curva di funzionamento da applicare al P&ID del sistema che parametri i dati base della composizione della biomassa in ingresso con l’impiego dei catalizzatori ed il mix di prodotti in uscita.
martedì 16 maggio 2017
Umbria Risorse spa presenta il Progetto Biopetrol alle Startup in HUB
Continua il lavoro di networking interno ed esterno per diffondere ed informare sul progetto potenziali stakeholder.
martedì 2 maggio 2017
Innovazione
Il progetto proposto è la perfetta applicazione della macrotematica CV2 con particolare declinazione verso lo Sviluppo di processi basati sul concetto di bioraffineria per la produzione di bioenergie (CV2.3) o, secondo lo sviluppo del progetto, di nuovi biomateriali quali grafene, oli per cosmetica, polifenoli ecc…
L’iniziativa proposta è, all’interno del progetto generale del cluster, un ulteriore sviluppo dei processi già testati sui materiali plastici. Il progetto specifico vuole trasformare i prodotti organici idonei (biomasse con un ridotto tenore di umidità a livello naturale o tramite essiccazione) in fuel naturali (biodiesel navale o da trazione) favorendo la trasformazione di un rifiuto in un combustibile che è, peraltro, una forma nuova più gestibile e sfruttabile di energia accumulata rispetto ai materiali organici tradizionali (legno, residui agricoli ecc..).
Il progetto non si fermerà alla trasformazione in biocombustibili ma vuole sviluppare e testare nuove forme di raffinazione quali le reazioni ioniche e la distillazione molecolare in modo da produrre combustibili sempre più raffinati fino alla possibilità di produrre cherosene. Ancora nel caso di biomasse con composizioni idonee attraverso l’estrazione per via pirolitica dell’olio è possibile auspicare alla produzione di oli che opportunamente trattati siano idonei per sottoprodotti del mondo della cosmetica e della medicina.
Anche gli altri 2 prodotti della pirolisi catalitica delle biomasse saranno valorizzati attraverso la generazione diretta di energia elettrica dal pyrogas e la produzione di fertilizzanti o lo studio della produzione di grafene dal biochar (sperimentazione in sviluppo unitamente all’Università di chimica di Siena). Da sottolineare che una volta avviato il sistema per mantenersi in temperatura utilizzerà il solo calore derivante dalla cogenerazione del pyrogas.
In una fase finale del progetto, il pyrogas sarà poi oggetto di ulteriore sperimentazione per la produzione di combustibili liquidi attraverso una nuova precipitazione applicando catalizzatori di reforming.
Il completamento della sperimentazione sulle biomasse unitamente ai risultati già ottenuti sui materiali plastici porteranno al completamento dello sviluppo del processo di pirolisi catalitica in modo da poterla applicare direttamente anche ai rifiuti con creazione di fuel a minore valore aggiunto quale un diesel marino utilizzabile per la generazione di energia nei Paesi in via Sviluppo (oppure nei motori navali) nel caso di impiego di rifiuti “essiccati” tal quali oppure con la possibilità di recuperare i materiali metallici attraverso il trattamento del biochar.
L’iniziativa proposta è, all’interno del progetto generale del cluster, un ulteriore sviluppo dei processi già testati sui materiali plastici. Il progetto specifico vuole trasformare i prodotti organici idonei (biomasse con un ridotto tenore di umidità a livello naturale o tramite essiccazione) in fuel naturali (biodiesel navale o da trazione) favorendo la trasformazione di un rifiuto in un combustibile che è, peraltro, una forma nuova più gestibile e sfruttabile di energia accumulata rispetto ai materiali organici tradizionali (legno, residui agricoli ecc..).
Il progetto non si fermerà alla trasformazione in biocombustibili ma vuole sviluppare e testare nuove forme di raffinazione quali le reazioni ioniche e la distillazione molecolare in modo da produrre combustibili sempre più raffinati fino alla possibilità di produrre cherosene. Ancora nel caso di biomasse con composizioni idonee attraverso l’estrazione per via pirolitica dell’olio è possibile auspicare alla produzione di oli che opportunamente trattati siano idonei per sottoprodotti del mondo della cosmetica e della medicina.
Anche gli altri 2 prodotti della pirolisi catalitica delle biomasse saranno valorizzati attraverso la generazione diretta di energia elettrica dal pyrogas e la produzione di fertilizzanti o lo studio della produzione di grafene dal biochar (sperimentazione in sviluppo unitamente all’Università di chimica di Siena). Da sottolineare che una volta avviato il sistema per mantenersi in temperatura utilizzerà il solo calore derivante dalla cogenerazione del pyrogas.
In una fase finale del progetto, il pyrogas sarà poi oggetto di ulteriore sperimentazione per la produzione di combustibili liquidi attraverso una nuova precipitazione applicando catalizzatori di reforming.
Il completamento della sperimentazione sulle biomasse unitamente ai risultati già ottenuti sui materiali plastici porteranno al completamento dello sviluppo del processo di pirolisi catalitica in modo da poterla applicare direttamente anche ai rifiuti con creazione di fuel a minore valore aggiunto quale un diesel marino utilizzabile per la generazione di energia nei Paesi in via Sviluppo (oppure nei motori navali) nel caso di impiego di rifiuti “essiccati” tal quali oppure con la possibilità di recuperare i materiali metallici attraverso il trattamento del biochar.
mercoledì 19 aprile 2017
Finalità del Progetto di R&S proposto in termini di risultati delle attività di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale
Il progetto ha una chiara finalità sia a livello di Ricerca Industriale che di Sviluppo Sperimentale. La ricerca industriale è chiaramente focalizzata allo sviluppo di un innovazione di prodotto volendo, in attesa del completamento della fase sperimentale, adattare un sistema esistente destinato ai materiali plastici a sistemi organici. Identificabili nella ricerca industriale sono la realizzazione di modifiche all’impianto impiegato per la pirolisi delle materie plastiche (a titolo esemplificativo l’inserimento di una nuova colonna di distillazione, di un sistema di caricamento della biomassa, dell’estrazione del biochar, dell’inserimento del catalizzatore) e l’inserimento di un impianto (esistente altri usi ma da adattare sia all’impianto che ai prodotti derivanti dalla pirolisi) per la raffinazione dell’olio da adottare se quest’ultimo fosse destinabile ai mercati del combustibile da trasporti o al mercato della cosmesi e della chimica.
Contrariamente alla ricerca industriale lo Sviluppo Sperimentale è destinato ad una innovazione di processo: riguarderà sia una parte teorica che lo sviluppo di strumenti di laboratorio e di un prototipo.
La fase teorica sarà focalizzata sull’acquisizione di nuove conoscenze di base relativa: a) all’impiego di catalizzatori esistenti da dosare nel modo corretto e alla creazione di nuovi catalizzatori ad hoc, b) alle tempistiche di reazione di pirolisi da adeguare al mix di richiesta di prodotti da ottenere (% variabile di olio, gas e biochar), c) alla nuova progettazione del sistema sia a livello di dimensioni che di ingegneria, d) all’ottimizzazione del processo energetico dal punto di vista degli autoconsumi, e) alla possibilità di applicare moderni sistemi di raffinazione e condizionamento dell’olio per gli impieghi in mercati a maggiore valore aggiunto di quello petrolifero.
Durante la fase pratica si creeranno dapprima strumenti specifici anche a scala di laboratorio necessari per simulare le reazioni di pirolisi per poi sfociare nella creazione di un prototipo a scala reale da adottare per le verifiche di funzionamento in continuo e verificare eventuali modifiche da adottare e/o “optional” da inserire nel processo pirolitico base.
Contrariamente alla ricerca industriale lo Sviluppo Sperimentale è destinato ad una innovazione di processo: riguarderà sia una parte teorica che lo sviluppo di strumenti di laboratorio e di un prototipo.
La fase teorica sarà focalizzata sull’acquisizione di nuove conoscenze di base relativa: a) all’impiego di catalizzatori esistenti da dosare nel modo corretto e alla creazione di nuovi catalizzatori ad hoc, b) alle tempistiche di reazione di pirolisi da adeguare al mix di richiesta di prodotti da ottenere (% variabile di olio, gas e biochar), c) alla nuova progettazione del sistema sia a livello di dimensioni che di ingegneria, d) all’ottimizzazione del processo energetico dal punto di vista degli autoconsumi, e) alla possibilità di applicare moderni sistemi di raffinazione e condizionamento dell’olio per gli impieghi in mercati a maggiore valore aggiunto di quello petrolifero.
Durante la fase pratica si creeranno dapprima strumenti specifici anche a scala di laboratorio necessari per simulare le reazioni di pirolisi per poi sfociare nella creazione di un prototipo a scala reale da adottare per le verifiche di funzionamento in continuo e verificare eventuali modifiche da adottare e/o “optional” da inserire nel processo pirolitico base.
lunedì 27 marzo 2017
Dati e caratteristiche del progetto di R&S
REGIONE LOMBARDIA
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020
OBIETTIVO “INVESTIMENTI IN FAVORE DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE”
(cofinanziato con il FESR)
(cofinanziato con il FESR)
ASSE PRIORITARIO I – RAFFORZARE LA
RICERCA, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE
Azione I.1.b.1.3 - Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo
RICERCA, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE
Azione I.1.b.1.3 - Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo
sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi
BANDO
LINEA R&S PER AGGREGAZIONI
Scheda Tecnica di Progetto di R&S
LINEA R&S PER AGGREGAZIONI
Scheda Tecnica di Progetto di R&S
ID Progetto: 126009
Capofila: GREEN ENERGY S.R.L.
Dati e caratteristiche del progetto di R&S
Titolo e acronimo dell'iniziativa proposta:
Biopetrol sviluppo di un sistema per la produzione di bio-oli da biomasse organiche (Biopetrol)
Biopetrol sviluppo di un sistema per la produzione di bio-oli da biomasse organiche (Biopetrol)
Area di Specializzazione S3 di riferimento per l’iniziativa proposta:
ECO-INDUSTRIA (CHIMICA VERDE)
ECO-INDUSTRIA (CHIMICA VERDE)
Macrotematica S3 di riferimento per l’iniziativa proposta:
processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali
processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali
Tema di Sviluppo S3 di riferimento per l’iniziativa proposta:
sviluppo e ottimizzazione di (bio)catalizzatori nell’ambito della Chimica Verde
sviluppo e ottimizzazione di (bio)catalizzatori nell’ambito della Chimica Verde
Importo Totale del progetto:
€ 2.584.050,00 (ricerca industriale € 612.065,00 - sviluppo sperimentale € 1.971.985,00)
€ 2.584.050,00 (ricerca industriale € 612.065,00 - sviluppo sperimentale € 1.971.985,00)
Durata dell’iniziativa proposta: 24 mesi
Raggruppamento proponente
GREEN ENERGY S.R.L.
FERRO LAMIERE METALLI S.R.L.
RDPOWER S.R.L.
UMBRIA RISORSE S.P.A.
COMEF S.R.L.
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR - IBAF)
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